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YAMAHA MSP 7

La Nippon Gakki, nata nel 1887, è un'azienda poliedrica come davvero poche altre, la loro missione è sempre stata quella di dare dei prodotti raffinati ad una cerchia di clienti davvero esigenti. Innegabile il loro impegno verso un progresso nell'interesse di tutti, ad esempio il rilevamento di una ricerca sulla sintesi per modulazione di frequenze che portò alla svolta verso la sintesi digitale veicolata dai sintetizzatori della serie DX.
Yamaha, nome commerciale di questo colosso d'oriente, ha anche stabilito il record di vendite di monitor da studio, questa è storia che tutti conosciamo, ingiustamente in sordina è arrivata la nuova serie MSP che completa il catalogo monitor con modelli ad alta risoluzione. La serie HS, eufonica e a proprio agio negli ambienti poco trattati, ha comunque sempre mostrato innegabili limiti di potenza e di precisione sonora, caratteristiche che troviamo invece in questa nuova serie. Esteticamente molto eleganti con rifiniture certosine, ben si posizionano in studio, dove danno il meglio di se.
Il modello di punta, la MSP7 vanta un tweeter in titanio da un pollice in grado di riprodurre frequenze fino ai 40kHz, mentre il buon woofer da 6,5 pollici in polipropilene trattato e sospeso tramite gomma a bassa impedenza, allo scopo di migliorare la definizione delle basse frequenze, caricato in bass-reflex eccelle nella velocità di risposta e nel buono smorzamento, apportando tutti i vantaggi che una componentistica di pregio ha di per se. Il tweeter è pilotato da un amplificatore da 50Watt RMS mentre il woofer da uno da 80 Watt RMS.
Le abbiamo ascoltate a più riprese e con i più svariati generi musicali, riconoscendogli caratteristiche a volte inusuali, come il microcontrasto dinamico delle frequenze basse, a volte non sembra possibile che tale prontezza e precisione di suono esca da una cassa così piccola. Se fate una qualche forma di musica elettronica questi sono i monitor che probabilmente fanno per voi.
Molto lineari su tutto lo spettro sonoro, sono un buono strumento di misura, risultando impietose nei confronti dei vostri suoni, mettendo proficuamente a nudo i punti su cui è necessario intervenire per apportare le giuste correzioni.
Se proprio dovessimo trovare un difetto a questo riuscitissimo prodotto potremmo rimproverare al tweeter una leggerissima tendenza a strascicare i suoni metallici, rendendoli un po' più pastosi e meno stancanti, meno esuberanti di altri monitor.
Ai fini del mixaggio l'utilizzo di questi monitor ci ha portati ad un prodotto ben ottimizzato, permettendoci prima di tutto degli incastri delle frequenze basse ottimamente riusciti e una selezione scrupolosissima dei suoni del parco suoni metallici, facendoci scartare suoni che con altri monitor ci avrebbero già accontentati. Lavorare con le Yamaha MSP7 ci ha fatto sfoltire la nostra libreria suoni ma ci ha permesso di ottenere un mixaggio molto più calibrato, soprattutto sui generi dove sia presente una buona dose di suoni elettronici, genere musicale dove ci è sembrato possano dare il massimo.

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