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WAVES DIAMOND BUNDLE



....Il mondo sta cambiando, gran parte della rivoluzione è già in atto. Molto di quello che noi conoscevamo è stato risucchiato da un vortice
digitale in un nuovo luogo, trasformato da reale in una serie sconfinata di file; l’obsoleta ed ingombrante materia sta pian piano scomparendo
travasata in gigabyte di cloni sempre più simili se non addirittura migliori degli originali.....

L’evoluzione della registrazione, che in poco più di mezzo secolo dal filo magnetico è passata allo stadio virtuale, raccontata così,
sembrerebbe la trama dell’ennesimo film di fantascienza!

Come ogni evoluzione/rivoluzione che si rispetti anche questa sta mietendo le sue vittime. Macchinari scomodi ed ingombranti hanno ceduto
il posto a sconfinati Gigabyte di emulatori, rendendo gli studi di registrazione sinistramente vuoti. Per adesso non si può ancora prescindere
totalmente da certi outboard di alta qualità ma il continuo innalzamento del livello qualitativo di quest’avanzata virtuale fa presagire un loro,
seppur lontano, possibile tramonto.

WAVES

Waves è sicuramente l’azienda che offre la più vasta gamma di plugin sul mercato, tutti di elevata qualità ed intelligentemente divisi in svariate categorie:


NATIVE POWER: è la serie, diciamo, standard, hanno le più modeste richieste di risorse per il computer, non necessitano quindi di
un computer ultra potente; non dovrebbero mai mancare in una DAW che si rispetti perché coprono molte delle esigenze quotidiane di registrazione
e mixaggio. Il loro suono è neutro, preciso, molto professionale, senza però particolari caratteristiche timbriche, adatti quindi a fare i suoni,
per questo da usarsi sin dalle prime note, compositori, arrangiatori, musicisti e tecnici del suono sono l’utenza a cui sono maggiormente rivolti.
Possono essere considerati di questa categoria:
Q10 Paragraphic Equalizer: una serie di equalizzatori parametrici diversi tra loro solo per il numero di bande disponibili 1, 2, 3, 4, 6, 8 o 10.
DeEsser: immancabile strumento di correzione delle sibilanti, addirittura indispensabile per chi stampa su vinile.
L1 Ultramaximizer: probabilmente il primo best seller nella storia del virtuale, le sue compressioni sul master finale sono finite su tutti i
dischi in circolazione, almeno fino alla comparsa del L2!
S1 Stereo Imager: enfatizzatore/attenuatore e bilanciatore della spazializzazione stereofonica.
Super Tap: serie di due delay diversi tra loro per numero di voci disponibili, 2 o 6, di ognuna delle quali è possibile regolarne il
posizionamento nel panorama stereo e l’equalizzazione.
C1 Parametric Compander: serie di processori dinamici: C1 Compressor, C1 Compressor-Gate, C1 Gate/Expander e C1 Compressor/Sidechain.
True Verb Room Emulator: riverbero.
MaxxBass: ottimizzatore di basse frequenze
C4 Multiband Parametric Processor: compressore/espansore/limiter multibanda, utilizzabile come in pratica come equalizzatore dinamico,
cambiando la quantità di intervento in funzione della quantità del segnale presente nella banda da lavorare.
Mondomod: versatile matrice di modulazione in ampiezza in frequenza e rotativa.
Audio Track: channel strip composto di equalizzatore parametrico a 4 bande, compressore e noise gate.
PAZ- Psychoacoustic Analyzer: serie di analizzatori con misurazioni anche ponderabili, dalla risposta in frequenza alla coerenza di fase,
ottimo per vedere cosa succede anche laddove i vostri monitor di riferimento lacunino.
Metaflanger: generatore di modulazioni di vario tipo, anche tipiche di macchine echo vintage.
Enigma: notch filter combinato a modulazioni e feedback ottenuti con piccoli loop,
Doppler: l’avvicinarsi o l’allontanarsi di o da una sorgente sonora (ma anche luminosa) in movimento rispetto all’ascoltatore (o osservatore), crea un
effetto di densificazione o dilatazione della forma d’onda con conseguente aumento o decremento del pitch, questo effetto in fisica prende il nome dal suo scopritore.
UltraPitch: più che un pitch shifter, in realtà è un harmonizer da 1 a 6 voci con correzione automatica delle formanti (le armoniche e subarmoniche che
determinano i connotati di un suono, principalmente le dimensioni dello strumento sonoro o l’età e sesso del cantante nel caso della voce).


RENAISSANCE: questa splendida serie, nata per accontentare i palati più raffinati, necessita di sistemi un po’ più potenti a causa dell’alta definizione a cui
lavorano, 48 e 64 bit, il loro punto forte sta nella sonicità: molto calda e musicale come gli outboard hardware, fanno parte di questa serie:
Renaissance Channel: eccellente channel strip (in pratica una striscia di un canale di un mixer) con equalizzazione e compressione su modelli vintage,
Renaissance Equalizer: equalizzatore parametrico di qualità sopraffina disponibile in 2, 4 o 6 bande di intervento.
Renaissance Compressor: processore dinamico con suono vintage tipico dei compressori hardware analogici.
Renaissance Vox: processore dinamico specifico per il trattamento della voce.
Renaissance Bass: ottimizzatore di basse frequenze.
Renaissance DeEsser: soppressore di sibilanti di alta qualità.
Renaissance Axx: processore dinamico specifico per il trattamento di bassi e chitarre.
Renaissance Reverberator: riverbero di alta qualità, molto caldo ma al tempo stesso anche molto versatile, indicato praticamente in tutti i casi dove non si
badi al risparmio timbrico.


RESTORATION: come fa capire chiaramente già il nome il loro impiego è quello di restaurare file audio compromessi, sono molto pesanti
ed è quindi più che raccomandabile l’impiego offline.
X-Noise: per eliminare il soffio dalle registrazioni analogiche o da fonti rumorose.
X-Click: rimuove tutti i rumori impulsivi di qualsiasi natura inclusi click digitali o da dischi in vinile.
X-Crackle: risolve uno dei difetti che affliggono maggiormente i vecchi vinili, i rumori dovuti all’usura della superficie.
X-Hum: attenua il ronzio a bassa frequenza indotto dalle prese di corrente.


MASTERS: senza nulla togliere a tutto ciò che sta prima del mastering, va detto che qui dimora il proverbiale pettine dove si fermeranno tutti i nodi.
A quest’ultima fase della lunga e sofferta lavorazione di un disco spetta il compito di rimediare a tutti gli errori compiuti in precedenza.
Qui, dove i puristi del suono spiegano al vento sonoro le loro spietate orecchie d’oro, la qualità non è mai troppa.
Detto in due parole fare mastering significa comprimere ed equalizzare sapientemente; ma per tagliare in zone la gamma audio, (come nel caso di
equalizzatori, crossover o processori multibanda) vengono utilizzati dei filtri che ne delimitano i contorni; come effetto collaterale questi ruotano la
fase delle zone trattate in quantità diversa a seconda della frequenza e della pesantezza di intervento, slittando temporalmente alcune zone più di
altre. In termini di suono, questo disallineamento, viene percepito come un aumento della nebulosità e scompostezza generale nonché come una
diminuzione della precisione e della pulizia dei transienti, perché questi non vengono di fatto più suonati compattamente, per tutto il loro spettro sonoro,
ma in tempi diversi (parliamo di millisecondi). Ecco allora che, conosciuta la latenza maggiore, è possibile riallineare di nuovo il segnale sonoro ritardando
le altre zone della misura necessaria a compensare la differenza. Sono plugin molto pesanti e, come abbiamo appena spiegato, introducono molta latenza.
A questa categoria appartengono:
Linear Phase Equalizer: equalizzatore a 5 bande ovviamente a coerenza di fase.
Linear Phase Multiband: versione mastering dello splendido C4 con 5 bande di intervento, anziché 4 ed il crossover, che ripartisce le zone ai vari
compressori, a coerenza di fase. Non è affatto scorretto definirlo equalizzatore dinamico a coerenza di fase.
L2 Ultramaximizer: erede del celeberrimo L1 Ultramaximizer, si occupa di innalzare il livello di ascolto percepito comprimendo i picchi con la minor
perdita di qualità e fedeltà possibile. l’L2 si avvale inoltre della tecnologia ARC, sistema di controllo del tempo di rilascio master (Auto Release Control System),
per un maggiore rispetto dei transienti originali. Va infatti detto che la maggior parte dell’energia di un normale brano di musica moderna è concentrata
in brevissimi transienti; intensificando il livello del resto del messaggio sonoro rispetto a quello dei picchi, si ottiene una forte sensazione di incremento
di volume e la conseguente riduzione delle richieste dinamiche impulsive. Il limiter impedisce di superare il volume generale voluto (che deve essere
di -0.2dB per i mastering destinati alla produzione di CD) mentre la sezione IDR, acronimo di Increased Digital Resolution, si occupa del dithering,
il passaggio cioè ad una risoluzione in bit minore, ad esempio da 24 della registrazione professionale ai 16 del CD audio in formato standard RedBook.
L3 Ultramaximizer e L3 Multimaximizer: chiaramente l’evoluzione del L2, ha le stesse caratteristiche del L2 ma fondamentali migliorie assolutamente
da sottolineare: aggiunta di un equalizzatore a coerenza di fase; possibilità di selezionare l’impronta dinamica tra un elenco diviso per caratteri
musicali; scelta dell’ordine di importanza delle zone di frequenza che piloteranno la lavorazione dinamica.

TRANSFORM: utensili di elevatissima qualità pensati per il sound designer, ne consigliamo l’applicazione offline data l’alta richiesta di risorse:
Doubler: questo effetto consente di rafforzare voci e strumenti nello stesso modo in cui lo si fa normalmente registrando ulteriori identiche tracce
da far suonare assieme, utile soprattutto nei refrain. Da avere sempre a portata di mouse..... Pensate solo a quante volte vi è capitato che il produttore
abbia pensato di raddoppiare delle parti per aggiungere corpo e calore al brano solo quando non avete più i musicisti nello studio......
Morphoder: certamente non poteva mancare un bel Vocoder, questo classico effetto che ha caratterizzato le voci di molti gruppi degli anni 70/80
è prepotentemente tornato alla ribalta da un paio di anni a questa parte. Le voci filtrate sono pilotabili ovviamente via midi.
SoundShifter: incredibile strumento di precisione per lavori di time-stretching e pitch-shifting anche in tempo reale.
TransX: permette di alterare il contenuto armonico dei transienti, si avvale dello stesso crossover del C4 e lo si applica quando si è persa la luminosità del suono.
Da considerare anche in fase di mastering.

A tutto questo sconfinato armamentario di plugin per applicazioni stereo (per la lavorazione in surround esiste la specifica serie 360° Surround Tools)
vanno aggiunti ancora altri plugin tra cui l’
IR-1 V2 Parametric Convolution Reverb e la sua versione ridotta IR-L Parametric Convolution Light, riverberi davvero realistici che hanno nella loro
libreria le registrazioni di svariate sale da concerto, cattedrali, auditorium e così via o anche le registrazioni degli outboard hardware più blasonati che
hanno fatto la storia della simulazione ambientale.

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